L'ossitocina - la verità sull'ormone dell'amore

💗 L’ossitocina è conosciuta come “l’ormone dell’amore” ma le sue implicazioni riguardanti la sfera emotiva sono tantissime. Scopriamole insieme!

L'ossitocina - la verità sull'ormone dell'amore
Rappresentazione della formula di struttura dell’ossitocina [credits: i.pinimg.com]

L’ossitocina è ormai conosciuta come “l’ormone dell’amore” ma sono varie le sue implicazioni riguardanti la sfera emotiva, come ad esempio il rilassamento, l’attaccamento di una madre verso il figlio o al partner. Essa può essere anche implicata in vari processi biologici come l’allattamento o la fecondazione! Questo articolo cercherà di spiegare alcuni aspetti dell’ossitocina e alcuni studi sulla sua importanza, fino agli studi attuali di sue applicazioni nel campo terapeutico!

Struttura e sede di produzione

L’ossitocina è un ormone di natura peptidica, prodotto, prevalentemente, dai neuroni magnocellulari del nucleo paraventricolare e dal nucleo sopraottico dell’ipotalamo. Questi neuroni proiettano i loro assoni terminali nella neuroipofisi, rilasciando l’ormone nel torrente sanguigno. L’ossitocina, inoltre, è sintetizzata nei neuroni parvocellulari del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo e in altri nuclei del sistema limbico che mostrano estese proiezioni in tutto il sistema nervoso centrale, determinando influenze sul comportamento sociale.

Figura 1 – Immagine struttura Ipotalamo e Ipofisi con rappresentazione dei vari nuclei dell’ipotalamo [credits: www.medicinapertutti.it]
Figura 2 – Decorso dei neuroni magnocellulari e parvocellulari [credits: www.attivazionibiologiche.info/immagini/nerv-ipofisi.]

A seguito di quali stimoli viene secreta?

Essa viene secreta in seguito a generici stimoli cutanei non dolorosi (carezze, massaggi, applicazione di calore sulla pelle) che si producono per il contatto intimo con altri esseri viventi, ma anche in seguito a stimoli cutanei specifici collegati alle funzioni della riproduzione e dell’allevamento della prole come il rapporto sessuale, il parto, la suzione della mammella.

L’effetto che esercita nelle femmine è la stimolazione della muscolatura liscia uterina favorendo il travaglio e il parto; successivamente, quando si verifica la suzione del capezzolo da parte del poppante, l’ossitocina favorisce la fuoriuscita del latte. Inoltre, l’ossitocina, rilasciata nella femmina durante l’atto sessuale, ha la funzione di stimolare la contrazione della muscolatura uterina per spingere lo sperma verso le tube uterine.

Nel maschio, invece, stimola la contrazione della muscolatura liscia delle vie spermatiche e della prostata.

L’ormone, inoltre, determina e regola la produzione degli stati della mente e delle emozioni che favoriscono l’accoppiamento, il legame parentale, l’accudimento della prole.

L’ossitocina può, infine, essere prodotta senza necessità di contatto, per esempio alla semplice visione della persona amata, quindi per stimoli esclusivamente psichici.

Esperimento sull’implicazione dell’ossitocina nella formazione dei legami – il caso del Topo di prateria e del Topo di montagna

Ci sono numerose dimostrazioni negli animali dell’azione dell’ossitocina sulla formazione del legame di coppia e del legame madre-figlio.

Gli studi più suggestivi riguardano due tipi di topi: il Microtus ochrogaster, topo di prateria, e il Microtus montanus, topo di montagna. Queste due specie si differenziano notevolmente sia per la distribuzione e la densità̀ dei recettori per l’ossitocina, che per il diverso comportamento sociale:

  • Il topo di prateria è tipicamente monogamo, vive in gruppi multigenerazionali e con un singolo partner riproduttivo col quale condivide il nido e il territorio, e col quale è in frequente contatto. I maschi partecipano alle cure parentali e scacciano gli intrusi dell’altro sesso. Alla morte del partner solo il 20%, sia dei maschi che delle femmine, si riaccoppia;
  • Il topo di montagna, invece, vive in tane isolate, mostra scarso interesse per il contatto sociale ed è chiaramente non monogamo. Il maschio mostra scarse cure parentali e le femmine abbandonano i loro piccoli poco dopo la nascita.
Figura 3 – Immagine di un topo di montagna [credits: www.montagna.tv]

Le prove dell’implicazione dell’ossitocina in questi differenti stili di vita, sono date dalla diversa distribuzione e densità dei suoi recettori a livello del cervello dei due tipi di topo, a sostegno di ciò:

  1. dopo il parto, i topi di montagna hanno comportamenti parentali per un breve periodo, l’insieme dei recettori per l’ossitocina muta per diventare simile a quello presente normalmente nei topi di prateria;
  2. la somministrazione intracerebrale di ossitocina provoca la formazione di un rapporto di coppia, anche se non è avvenuto l’accoppiamento;
  3. l’inizio del comportamento materno in femmine che non hanno mai procreato può essere indotto dalla somministrazione intracerebrale di ossitocina. Mentre l’iniezione di antagonisti dell’ossitocina, o la distruzione delle cellule ipotalamiche che la producono, inibisce significativamente il comportamento materno.

Studi recenti pubblicati sulla rivista Neuron [articolo completo al seguente link: https://www.cell.com/neuron/fulltext/S0896-6273(22)01084-4?_returnURL=https%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0896627322010844%3Fshowall%3Dtrue] hanno tuttavia affermato che “l'ossitocina è probabilmente solo una parte di un programma genetico più complesso. Lo psichiatra Devanand Manoli dell'Università della California sostiene che “La formazione della coppia e l'accudimento della prole sono comportamenti troppo importanti per la sopravvivenza per dipendere da un singolo elemento che potrebbe anche fallire. Ci sono probabilmente altri meccanismi o circuiti genetici che permettono questi comportamenti. Il meccanismo mediato dal recettore dell'ossitocina potrebbe essere una parte di quel programma, ma non la colonna portante”. Lo studio americano ha usato la tecnica di ingegneria genetica CRISPR per ottenere animali del tutto privi di recettori per l'ossitocina. Con grande sorpresa, i ricercatori hanno scoperto che questi roditori modificati formano legami di coppia esattamente come quelli normali. Inoltre, buona parte delle femmine mutanti è riuscita a partorire, allattare e svezzare i cuccioli con successo. Questo dimostra che l'ossitocina gioca un ruolo meno cruciale di quanto pensato finora", ciò non significa che essa non abbia alcuna influenza e ciò non va a confutare i dati ottenuti nell’esperimento sui topi di prateria e montagna, ma semplicemente va ad evidenziare la complessità degli organismi sottolineando che, oltre alla già nota azione dell’ossitocina, ci sono ulteriori segnali coinvolti ad oggi ancora sconosciuti.

Ossitocina e il Disturbo Ossessivo Compulsivo

L’azione dell’ossitocina sui comportamenti umani può essere osservata in quelle condizioni patologiche in cui l’ossitocina aumenta a livello del sistema nervoso centrale.

Una elevata quantità di ossitocina è stata riscontrata nel liquido cefalorachidiano (fluido limpido ed incolore che permea il sistema nervoso centrale, proteggendo cervello e midollo spinale da eventuali traumi) in soggetti che presentano una forma di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Questo disturbo è caratterizzato da pensieri e comportamenti ricorrenti e incontrollabili (ossessioni e compulsioni), tra i quali quelli legati alla pulizia e all’evitamento di pericoli potenziali. È stato osservato che questa patologia esordisce più frequentemente nel periodo post-partum.

Effetto dell’ossitocina combinato con le endorfine endogene

Un ulteriore importante effetto dell’ossitocina sulla mente è, insieme alle endorfine endogene, il piacere di stare vicini e la conseguente ricerca attiva della vicinanza del partner.

La vicinanza è vantaggiosa per la sopravvivenza ed è per questo che il contatto fisico è premiato dal piacere e dalla riduzione del dolore che sono effetti mediati dalla ossitocina e dalle sue interazioni con il sistema degli oppioidi endogeni.

Ad esempio, durante l’incontro tra madre e figlio la quota di contatto fisico tra i due sarebbe regolata dalla reciproca attivazione dei rispettivi sistemi oppioidi. Questa attivazione dei sistemi oppioidi potrebbe rinforzare il bisogno di attaccamento del bambino e di accudimento da parte della madre e costituire una dipendenza reciproca.

Figura 4 – Immagine di una madre e un figlio [credits: b1497827.smushcdn.com]

L’ossitocina nei rapporti sessuali

L'ossitocina è un ormone che facilita le relazioni interpersonali, regola l'eccitazione sessuale ed è importante per il raggiungimento dell'orgasmo (sia nell'uomo, che nella donna).

Una volta conclusa l'esperienza sessuale essa induce un senso di tranquillità e rende l'ansia ai minimi termini. Inoltre, il rilascio di endorfine in combinazione all’ossitocina e dopamina aiuta a regolare il ritmo circadiano (sonno-veglia) e facilita il riposo notturno, favorendo la sensazione di rilassatezza e sonnolenza.

Applicazioni terapeutiche

Esperimenti su animali e qualche dato sull'uomo suggeriscono che l'ossitocina possa svolgere un ruolo importante nell'autismo: si tratta di un disturbo dello sviluppo in cui i pazienti sono incapaci di formare relazioni sociali normali e si pensa possa essere relazionato con difetti delle vie modulate dall'ossitocina nel cervello; tuttavia, questi studi sono ancora in corso.

                                                                                                 Montinaro Greta Maria

Fonti

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