La Magnolia della buonanotte

🌸 Secondo un’antica leggenda giapponese è sconsigliato dormire sotto un albero di magnolia poiché l'intenso profumo dei fiori porterebbe alla morte della persona malcapitata di turno. C’è un fondo di verità in questa narrazione? Scopriamolo insieme!

La Magnolia della buonanotte
[Crediti immagine: www.pixabay.com]

Secondo un’antica leggenda giapponese è sconsigliato dormire sotto un albero di magnolia poichè l'intenso profumo dei fiori porterebbe alla morte della persona malcapitata di turno. C’è un fondo di verità in questa narrazione? Scopriamolo insieme!

Figura 1. Mulan, 1998 film Disney [Crediti immagine:www.elink.it]

Secondo un’antica leggenda giapponese dormire sotto un albero di magnolia porterebbe alla morte dato l’inebriante profumo emanato dalla pianta. C’è un fondo di verità in questa narrazione? Scopriamolo insieme!

La magnolia è una delle piante più antiche del mondo, originaria del Nord e Sud America e nell’Asia sud-orientale, India e Nuova Guinea.  Il suo nome nasce da un omaggio a Pierre Magnol, botanico francese vissuto nella seconda metà ‘600, che ha contribuito all’innovazione dello schema di classificazione botanica utilizzato ai nostri giorni.


Il genere comprende più di trecento specie, le più note sono la Magnolia officinalis e la Magnolia obovata, i cui estratti sono stati adoperati per anni nelle medicine tradizionali cinesi e giapponesi.

Figura 2. Magnolia officinalis [Crediti immagine: www.antropocene.it]

Vari studi ne hanno testimoniato le proprietà sedative, antiossidanti, antinfiammatorie, antibiotiche e antiproliferative. Nella fattispecie, questi effetti si devono principalmente a due molecole presenti nella corteccia della pianta: il magnololo e l’onochiolo. Le attività farmacologiche di queste due componenti sono state oggetto di numerosi studi scientifici e culinari. Ebbene sì, i petali di magnolia fritti sono una vera prelibatezza! Ma andiamo per gradi.

Figura 3. Magnolia obovata [Crediti immagine: www.giardinaggio.org]

Magnonolo e onochiolo

Il magnololo e l'onochiolo sono due neolignani e isomeri di struttura. Sono i principali composti attivi dell’estratto di corteccia della magnolia, composto adoperato nell’antica medicina cinese e giapponese che contiene almeno lo 0,3% di neolignani.

Figura 4. Magnololo e Onochinolo [Crediti immagine: www.gigicabrini.it]

Attività antitumorale


Studi condotti su magnololo e onochiolo hanno dimostrato che queste molecole, una volta somministrate, arrestano i meccanismi del ciclo cellulare delle cellule cancerogene, regolando l’espressione dei geni apoptotici e alla successiva inibizione della proliferazione in vitro. E’ stata dimostrata in vitro una maggiore selettività dell’onochiolo per le cellule maligne. E’ stato, invece, riscontrato che bassi livelli (10–40 μM) di magnololo nel carcinoma squamoso del polmone umano arrestano la proliferazione delle cellule cancerose, mentre alti livelli (80-100 μM) inducono l'apoptosi delle stesse cellule.

Per quanto riguarda le cellule dei carcinoma orali umani, questa azione sembra essere correlata all’aumento della concentrazione intracellulare di Ca2+, effettore secondario che regola numerosi processi citosolici fra cui l’apoptosi e l’espressione genica.
Fino ad ora la nefasta leggenda sulla magnolia non sembra trovare alcun riscontro scientifico.

Figura 5. Altri effetti terapeutici della Magnolia, tabella tratta da Young-Jung Lee, Yoot Mo Lee e Chong-Kil Lee, Therapeutic applications of compounds in the Magnolia family, in Pharmacology & Therapeutics, vol. 130, n. 2, 2011-05, pp. 157–176

Studi di tossicità


La tossicità potenziale di vari estratti di magnolia è stata analizzata in diversi studi sugli animali. Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Ricerca sulla Medicina Cinese, l’estratto di corteccia di magnolia (in cui vi sono magnololo e onochiolo) sembra avere una bassa tossicità se somministrato per via orale, infatti la dose letale per il 50% delle cavie è > 50 g/kg di peso corporeo.

Sono stati effettuati anche studi di somministrazione periodica sui topi, per un arco di tempo compreso fra uno e tre mesi, di dosi specifiche di magnololo e onochiolo . Queste ultime sono poi stati ritrovati nel siero, nelle urine e nei reni, causando un aumento dei parametri clinici relativi alla funzione renale (creatinina sierica, l'azoto ureico e l'albumina sierica). Per via esogena è stato invece somministrato un estratto etanolico che ha provocato un aumento dell’azoto ureico nel sangue.

In questi studi condotti sono ignoti i valori precisi di concentrazioni di magnololo e onochiolo poiché le preparazioni sono state eseguite sui parametri dell’antica medicina cinese, dove il grado di purezza delle due molecole non è stato attestato poiché parliamo di “estratto di corteccia di magnolia” (che ha una lunga storia nella medicina tradizionale cinese e giapponese). Al contrario, in studi con concentrazioni note di magnololo e onochiolo (circa 95%), non sono stati rilevati effetti tossici né mortali. E’ complesso, quindi, stabilire quali siano le effettive dosi tossiche di queste molecole nell’estratto di corteccia dato che nei preparati sono presenti altre sostanze.

E adesso… uno spuntino

Figura 7. Petali fritti di magnolia [Crediti immagine: www.charmen.it]

I fiori di magnolia sono commestibili. Includeteli nei vostri menù senza timore. E' riportata in seguito una ricetta della tradizione trevigiana, che sia un monito per te che stai leggendo: dicerie e leggende, pur essendo molto affascinanti, non sono sempre portatrici di verità. E' compito della scienza “confermare o ribaltare” la narrazione.

                                                                                                                 Andreana Balsamo

Figura 6. Ricetta tratta dal libro "La cucina trevigiana: storia e ricette" di Giuseppe Maffiol [Crediti immagine: www.google.it/books]

Bibliografia e sitografia

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Magnololo; (consultato il 20/01/2023).
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Magnolia; (consultato il 20/01/2023).
  • Young-Jung Lee, Yoot Mo Lee e Chong-Kil Lee, Therapeutic applications of compounds in the Magnolia family, in Pharmacology & Therapeutics, vol. 130, n. 2, 2011-05, pp. 157–176, DOI:10.1016/j.pharmthera.2011.01.010.
  • Andrea Sarrica, Natalja Kirika e Margherita Romeo, Safety and Toxicology of Magnolol and Honokiol, in Planta Medica, vol. 84, n. 16, 2018-11, pp. 1151–1164, DOI:10.1055/a-0642-1966.
  • La cucina trevigiana: storia e ricette di Giuseppe Maffiol

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